MERIDIANA 2

Autore: Enrico Carnevale
Motto: Il tempo passò in un leggero soffio di Vento...
Anno: 2003
Indirizzo: Monclassico – Casa Casna –Via Venezia

Meridiana: ore francesi esposta a Est - Gnomone: assostilo con foro gnomonico
Indicazioni: ora vera del fuso, linea equinoziale, curve di declinazione
Coordinate: lat. N 46° 20' 05'' - long. E 10° 52' 51''
Tecnica: pittura murale con silicati

"Mi sono ricordato della famiglia di falegnami, e ne ho immaginata una intenta a costruire il carro del Tempo: quest’ultimo è rappresentato dal vecchio con la barba, che tiene in una mano la clessidra e nell’altra un’ascia, perchè il “tagliare, recidere” è una delle attività del Tempo (alla quale allude anche l’uomo a sinistra sulla scala): Chronos era sempre rappresentato con in mano un falcetto, nell’atto di guidare un carro, le cui ruote simboleggiano l’incessante movimento, lo scorrere del tempo. Dietro i falegnami, i cavalli del Giorno (quello bianco) e della Notte (quello nero) attendono di essere attaccati al carro. Tutti i personaggi (compresa la coppia di innamorati al centro a sinistra) sono rappresentativi delle diverse età dell’uomo. Gli alberi che racchiudono il quadrante della meridiana simboleggiano le stagioni: l’autunno e l’inverno a sinistra, la primavera e l’estate e destra. Un altro richiamo al tempo è l’orologio che si intravvede sul campanile della chiesetta in fondo. Mi sono ricordato anche dell’acqua e sono riuscito a farcela entrare, visto che l’equilibrio della composizione esige un prolungamento del lato superiore del quadrante: proprio quello che ci vuole per uno squarcio di mare. Per lunga tradizione, tutti gli strumenti di misurazione del tempo, e così anche le meridiane, sono sempre stati collegati all’idea della finezza umana, della ineluttabilità della morte e dell’imperscrutabile intervento del destino che non si sa quando può colpire. Io ho pensato per una volta tanto di scostarmi dal lugubre, e nella persona che segna le ore sulla meridiana ho voluto rappresentare la Speranza, sdraiata sull’ancora che è il suo ben noto simbolo." (Enrico Carnevale)

ENRICO CARNEVALE

Pavese, o meglio lomellino, è nato nel 1943. Conseguita la laurea in giurisprudenza, ha tuttavia scelto la strada della pittura. Artista poliedrico, complesso, dagli infiniti interessi, cordiale e affabile, dipinge "per passione", la stessa che riesce immancabilmente a trasferire in chi osserva le sue opere. Tratti precisi, colori brillanti, un'ironia sottile e sorprendente: caratteristiche che si fondono in una maniera figurativa realistica e nel contempo surreale, in bilico tra suggestioni fiamminghe e approdi favolistici. Non si tratta di una pittura naif, ma di un percorso, spiega l'Autore, che segue le orme del grande Bruegel il Vecchio. Le passioni di Carnevale si vestono così di realtà e fantasia, tradizione popolare e voli tra passato e futuro, riassunte in un linguaggio pittorico immediato, dotto, ricco di citazioni e sottintesi, coinvolgenti per chi guarda.


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